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http://www.asyura2.com/0403/war54/msg/604.html
投稿者 ×× 日時 2004 年 5 月 04 日 14:32:55:QVkkDEqqKcOUw
 

(回答先: イタリア在住邦人からのメッセージ ☆「日伊」の人質問題に寄せて 投稿者 縄文人 日時 2004 年 5 月 03 日 20:12:47)

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/01-Maggio-2004/art21.html
Oscurati a Tokyo
Ex ostaggi calunniati e tagliati
PIO D'EMILIA
TOKYO
Si dice esercito o forze di autodifesa? Occupazione militare o missione umanitaria? Terroristi o partigiani? Ci volevano due coraggiosi ex ostaggi giapponesi - la terza Nahoko Takoto, è ancora sotto choc per come è stata trattata al suo rientro in patria e per i veri e propri interrogatori subiti dopo il suo rilascio a Dubai - per scuotere dal letargo milioni di giapponesi costretti da anni a subire la dittatura delle metafore e degli eufemismi imposta dall'informazione più ricca e imbavagliata del mondo. Ieri in Giappone si è toccato il fondo. La diretta della Conferenza stampa degli ex ostaggi, da giorni calunniati e dileggiati dai mass-media, e ai quali il governo con rabbia infantile ha fatturato le spese del rientro (15.000 euro) è stata prima interrotta, poi oscurata, infine relegata a uno spicchio del video, senza più audio. Anziché le parole - semplici quanto pesanti - degli ex ostaggi, gli spettatori hanno dovuto sorbirsi i commenti e gli improperi degli ospiti in studio. Molti dei quali, dispiace dirlo, colleghi giornalisti. «E' inaudito, invece di scusarsi, questi vengono a difendere il loro gesto irresponsabile» ha detto in diretta un collega della Fuji Tv, difendendo la scelta della regia di oscurare la conferenza e togliere l'audio alla diretta. «Questi ragazzi sono fuori di testa, ma non a causa del rapimento, probabilmente, dalla nascita».
Altro che fuori di testa. Noriyoki Imai, colpevole di discendere da genitori comunisti, appena diciottenne ma dotato di una sorprendente lucidità e capacità di articolazione, nei pochi minuti in cui è stato collegato in diretta ha scoperchiato il pentolone delle bugie di stato rovesciandone il contenuto addosso agli spettatori: «Se mi sento responsabile? Certo, ma di raccontare la verità di quello che succede in Iraq. Chi ci ha rapito sono esseri umani disperati, costretti a questo gesto per difendere il loro paese. Alcuni di essi hanno visto uccidere i loro figli».
Ma siccome in Giappone i giornalisti sono in primo luogo dipendenti, a nessuno è venuto in mente di criticare la censura, e opporvisi. Una volta interrotta la diretta da parte di un network, tutti gli altri si sono adeguati. Meglio ha fatto la Nhk, servizio pubblico radiotelevisivo, che fin dall'inizio aveva annunciato una differita ben frollata.
I due ex ostaggi, delusi ma non stupiti per l'accoglienza (nei giorni scorsi c'è stato un vero e proprio linciaggio morale: alcuni settimanali si sono spinti fino ad avanzare il dubbio che l'intero rapimento fosse stato architettato con i muhjaidin) hanno tenuto, in tarda serata, un'altra conferenza stampa. Stavolta presso l'associazione della stampa estera di Tokyo.
Qui, tra colleghi più sensibili e forse più solidali, ma ormai distratti da nuovi sviluppi e nuove notizie, il fotografo Soichiro Koriyama, che ha annunciato di voler al più presto rientrare in Iraq, ha spiegato come ritenga ingiuste e inaccettabili le accuse del governo circa una presunta responsabilità individuale di coloro che oggi vanno in Iraq nonostante il rischio. «Sono un fotografo e un giornalista - ha detto Koriyama - anche se molti, troppi colleghi sembrano avere abdicato al loro compito, considero un mio preciso dovere andare sul posto, anche se rischioso, e raccontare quello che vi succede. E io in Iraq non ho visto terroristi. Solo combattenti per la libertà, gente che ha deciso di resistere contro quella che non può non essere definita un'occupazione militare. Alla quale il nostro esercito, violando la Costituzione, partecipa». Ma i colleghi della stampa, e della televisione, che ieri, anziché insorgere contro la censura, si sono accodati alla parola d'ordine. Credere, combattere e obbedire oscurando.

il manifestoという新聞は紙名を見ればわかるように共産主義新聞(quotidiano communista)ですが、イタリアには共産党はもうないはずなので日本の「赤旗」とは違うようです。
記事筆者のPio d'Emilioという人は日本滞在の長い日本専門家のようです。
http://www.google.co.jp/search?hl=ja&ie=UTF-8&oe=UTF-8&q=PIO-D%27EMILIA+giappone&btnG=Google+%E6%A4%9C%E7%B4%A2&lr=

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